Cibo
Progetto Ristorante D’Istinto
Se avete seguito i miei post su Instagram e siete curiosi di sapere come ho creato questo progetto siete nel posto giusto. Se vi ho fatto faticare troppo nella lettura dei post, vi chiedo scusa, ma volevo suscitare la vostra curiosità. Ci sono riuscita? Ora per facilitarvi le cose avete a disposizione tutto il discorso:
Quando si fotografa per un ristorante il cibo è sicuramente la cosa più importante. I piatti sono l’offerta principale: il prodotto da vendere che deve attrarre la clientela. Ma siamo sicuri che si limiti solo a questo?
Dietro ad un piatto c’è qualcosa di più: una ricetta ovviamente, composta da ingredienti, che sono stati uniti tra loro attraverso tecniche più o meno sofisticate, studiate e pensate da persone. E chi sono queste persone?
Cito CarloMeo di marketingtrade.it che ha scritto il libro “Food Marketing – Creare esperienze nel mondo dei Foodie” – “Queste persone una volta si chiamavano cuochi ed erano segregati in cucina, oggi si chiamano chef e i “foodies” li collezionano come figurine.
Non per questo ho deciso di incorniciare questa serie fotografica. In realtà l’idea è nata per arredare la parete di un ristorante e le cornici sono in tinta con i suoi colori. La creazione di una serie fotografica segue sempre delle regole di coerenza.
Le immagini devono avere una connessione tra loro che ne evidenzi l’armonia. Questa stessa uniformità fa si che il progetto fotografico, stia sì, in piedi da solo, ma si integri anche con l’ambiente circostante. Il ristorante in questo caso.
Rimanere dentro dei margini, e delle regole in linea sia con il progetto che con l’ambiente non è sempre facile, ma è fondamentale. C’è da ricordare che una qualsiasi dissonanza verrà percepita molto più velocemente del suo contrario.
Siamo fatti così: un punto di incoerenza è un’ostacolo al viaggio visivo su cui inevitabilmente ci soffermiamo. Per questo motivo è così importante creare un legame di coerenza interiore ed esteriore.
La stessa coerenza la rivediamo (magari senza accorgercene) nelle ricette di un menù. Queste infatti, mantenendo uno stile omogeneo, portano il commensale in un viaggio esperenziale fatto di sapori. Così come una sequenza di immagini coerenti, ma distinte, porta l’osservatore su un percorso.
Forse non sapete che la creazione di una ricetta, a volte, richiede mesi di ricerca, esperienza pregressa, e lo studio continuo, di nuove tecniche. Queste ragazze non sono da meno, nel loro lavoro ci mettono dedizione e passione continua. Hanno aperto il loro ristorante da appena tre anni, così D’Istinto. Se passate per Senigallia le trovate qui.
Con lo stesso istinto ci siamo messe a giocare con il cibo e i loro volti, creando delle immagini ironiche e, a volte, un po’ surreali. Perché se mangiare è una cosa seria, prendersi un po’ in giro, nella vita e nel lavoro, non fa certo male.
Neanche giocare con il cibo è poi così negativo, anche se fin da piccoli ci hanno insegnato certe regole di rispetto. Sappiamo bene quanto sia importante infrangere le regole in ogni campo artistico, per andare oltre, per sorprendere o semplicemente per fare qualcosa di diverso.
Una delle prime cose che vengono insegnate ai nuovi fotografi è di guardare le foto dei “grandi”, di contaminarsi quindi, prendere ispirazione. C’è chi copia poi e chi cerca di trasformare quelle idee in qualcosa di nuovo, questo secondo approccio è, appunto, quello del creativo.
Se un giorno troverò il modo di rendere ironico anche un piatto gourmet (sempre ammesso che questo possa avere uno scopo altro dal divertire me stessa) ve lo farò sapere, nel frattempo sto sviluppando alcuni concetti astratti su cui vorrei lavorare per creare delle immagini di cibo che vadano al di là del cibo stesso.
Continuo a mettere creatività e competenza al servizio di quei ristoranti che comprendono quanto la ricerca dell’inaspettato, sia in una ricetta culinaria che in un progetto fotografico, siano ingredienti fondamentali per la creazione di un’esperienza.
Che ne pensi? Ti è piaciuto il progetto?
Da dove sono partita? Da una cornice, trovata per caso in rete, che mi aveva colpito per la sua dinamicità e connessione. Come cerco di fare sempre, ho creato qualcosa di nuovo, credo. Poi sono passata alla parte divertente, le ragazze si sono messe in gioco e si è creata una delle giornate lavorative più divertenti e creative.
Un’idea segue l’altra e con la compartecipazione di tutte abbiamo creato qualcosa di unico. Ogni testa si collega alle altre e condivide la propria visione. Così il pensiero di una è diventato lo scopo di tutte e l’ispirazione ci ha collegate l’una alle altre.
Questo progetto non sarebbe stato possibile senza di loro, non solo perché hanno posato e sono entrate nella parte, ma anche perché insieme abbiamo collaborato ad uno scopo unico e “superiore” a tutte noi.
Una volta postprodotte le foto, stampate e appese, mi sono posta una nuova sfida. Volevo postare su Instagram il progetto. Se l’avessi fatto fin da subito per intero avrebbe perso un po’ del suo stupore, non trovate?
Quindi ho voluto caricare ogni singola foto, lasciando intendere che fossero collegate tra loro. La difficoltà principale risiede nel fatto che, alcune immagini sono collegate tra loro in senso verticale da qui la creazione in digitale delle cornici, che lascia intendere che sopra manchi qualcosa… che arriverà.
A questo punto ho creato un file con le dimensioni delle immagini di instagram (per i non addetti sono 1080 px per lato lungo) e le ho moltiplicate per le foto, che erano 14.1080×5 in altezza = 54001080×3 in larghezza = 3240Ho creato una nuova sequenza, completamente nuova, perché questa volta il progetto doveva svilupparsi in verticale, e non in orizzontale.
Se vi interessa sapere come ho fatto scrivetemelo nei commenti.
L’ho mostrata a due tre persone di fiducia, con un buon senso estetico e sufficientemente sincere da dirmi realmente cosa ne pensavano. Quindi ho ascoltato i consigli, spostato nuovamente qualche foto, ingrandito o rimpicciolito alcune per dargli o togliergli importanza, avete visto il risultato.
Quali domande avete su questo progetto? Scrivetemi qui sotto o in dm su Instagram.