Ada Parellada, inarrestabile chef della pandemia 2020


Oggi voglio raccontarvi la storia di una foto che spero che spero si trasformi in un progetto molto più ampio.

Eravamo ancora in fase 0 qui a Barcellona, quando ho deciso di contattare i primi chef. Avevo voglia di fotografare, di entrare in contatto con le persone, di scoprire nuove realtà e di mettermi in gioco.

Abbiamo applaudito il personale medico tutte le sere, ma non sono stati gli unici eroi di questa pandemia. Gli eroi sono molti e io ho scelto solo la “categoria” più affine al mio lavoro: gli chef che, nonostante l’obbligo di chiudere al publico la propria attività, non si sono dati per vinti e hanno continuato a cucinare. Alcuni l’hanno fatto su Instagram, dando prova delle loro abilità e semplificando le ricette per noi umani, altri invece l’hanno fatto direttamente portando da mangiare al personale medico o a chi il cibo non lo aveva.

Ho scelto Ada Parellada, del ristorante Semproniana, come prima Chef da fotografare perché, seguendola da tempo, mi piaceva la sua comunicazione fresca ed immediata. Onesta.

L’ho contattata per una piccola intervista, per farmi un’idea. Ci siamo incontrate la settimana dopo nel suo ristorante pieno di dettagli e tutto da scoprire. Lei sempre sorridente, attenta, disponibile.La sessione di foto non è durata molto perché avevo già tutto ben organizzato: l’avrei ritratta con la sua casacca da Chef, ma avrebbe avuto molte braccia e molte mani, in ogni mano un oggetto che parlasse di lei, della sua storia e della sua personalità:


  • Una pila dei libri che ha scritto fino ad oggi.

  • Uno strumento di cucina: lei ha scelto un mortaio (così abbiamo anche rappresentato le tre generazioni di donne che l’hanno preceduta nel suo mestiere).

  • Dei tupper (perchè oltre ad aver scritto più di un libro, Ada è una ambasciatrice dell’organizzazione e del non spreco).

  • Una bottiglia di acqua trasparente (come la sua capacità di adattarsi e fluire con gli eventi).

  • Il fuoco (per il suo coraggio e la grinta che dimostra nel portare avanti tutti i suoi progetti).

  • Un polipo (a representare la sua capacità di raggiungere tutto ciò che vuole).


Una donna potente e instancabile, multitasking… per questo tante braccia.

Nel suo ristorante ho anche scoperto dei quadri suoi, che presto esporrà a Granoller (bellissimi!), sua città natale. Un’artista a tutto tondo direi!

Ada Parellada



Ed eccola qui, una chef che non si è arresa. Lei e suo figlio hanno dato da mangiare a medici e infermieri, tutti i giorni, per due mesi, senza sosta.

Per questo mi sento di dire che non solo coloro che fanno parte del personale medico sono gli eroi di questa pandemia, ma anche persone come Ada Parellada, che si sono date da fare, in accordo con le loro possibilità, per aiutare e sostenere chi ne aveva bisogno.

Sono alla ricerca di altri chef, per cui se vi viene in mente qualcuno che conoscete e posso contattare scrivetemelo qui nei commenti, grazie.

Che ne pensate della foto e del progetto? La vostra opinione è importante, scrivetemi qui sotto!